Quando Una Partita Di Bambini Diventa Un Pretesto Per Tirare Fuori Le Parti Più Brutte Delle Persone

06-04-2015 10:17:50

Nel calcio, come nello sport in generale, si parla tanto di fair-play ed anche di solo divertimento per le categorie riservate ai bambini. Purtroppo, questo spirito non si è visto per niente in una partita dei Pulcini a 7 in cui la squadra dell’Alberino che giocava fuori casa in un Campo della Provincia di Siena, ha subito un comportamento decisamente increscioso.
Gli autori di questo comportamento sono stati i genitori della squadra ospitante, durante il terzo tempo della gara che dopo l’uscita di un bambino della società di Ravacciano per problemi respiratori e con la squadra dell’Alberino rimasta con un bambino in meno in campo a causa di numeri ristretti per questa gara, hanno emesso una frase al quanto provocatoria ed offensiva nei confronti della squadra ospite che stava perdendo la partita. Così, il Dirigente dell’Alberino ha provato a difendere i propri bambini da questa frase ma i genitori degli ospiti hanno continuato a pronunciare frasi provocatorie ed i Dirigenti della squadra ospitante, invece di far calmare gli animi, si rivolgevano pure loro con frasi provocatorie verso l’Allenatore ed il Dirigente dell’Alberino, invitandoli a stare zitti ed a tornare a casa se non gli andava bene così, facendoli notare che oltretutto stavano perdendo la partita e per questo dovevano tacere. Dopo queste frasi, i genitori dei bambini dell’Alberino hanno provato a far tornare la calma confrontandosi con i genitori della squadra ospitante che cercavano di trovare delle giustificazioni poco plausibili al loro comportamento. Così, con il consenso del proprio allenatore, il Dirigente dell’Alberino ha ritirato la squadra dalla partita prima del termine dell’ultimo tempo di gara in forma di protesta.

Tutto ciò, è la sintesi di una triste storia capitata in una partita dei bambini dove il divertimento dovrebbe sovrastare su tutto. Su questo tema, vengono anche fatte delle riunioni ad inizio anno per invitare i dirigenti delle varie società a promulgare l’idea del divertimento alla base della Scuola Calcio. Infatti, per l’Alberino, un bambino/a che vuole giocare a calcio, deve divertirsi imparando uno sport, impegnandosi per arrivare ad un obbiettivo ma senza l’assillo della vittoria, l’importante è dare il meglio di sé. Però, per molti, si vede non è così o lo è solo sulla carta, alle riunioni e dove c’è da passare da perfetti ma alla resa dei conti, il divertimento passa in secondo piano. Anche lo spirito sportivo viene meno, non sempre per colpa delle società ma soprattutto per colpa dei genitori che, molte volte, non capendoci niente dello sport del/la proprio/a figlio/a, sparano a caso offese, insulti, battute provocatorie senza motivo dalla tribuna, solo per il gusto di farsi sentire ed unirsi alla massa urlante. Infatti, sono pochi i genitori che invece di insultare, incitano la squadra del/la figlio/a a far bene o nel riprendersi dopo un errore ma genitori così, purtroppo, ce ne sono davvero pochi. Per finire, come potete vedere, non è mai stato menzionato il nome della società ospitante anche per rispetto e per non fare brutta pubblicità a questa società perchè l’Alberino non vuole denigrare le altre entità calcistiche ma vuole combattere l’ipocrisia delle persone che parlano tanto di fair-play e divertimento nello sport quando sono i primi a portare zizzania quando non c’è ne è bisogno e se tutti insieme non facciamo qualcosa per cambiare le cose, l’idee di divertimento e sano agonismo nello sport non si attueranno mai.

di Claudio Bicchi, Addetto Stampa G.S. Alberino 1949 A.S.D.